Una mail ricevuta da un’amica di Mamme a Spillo mi riporta con la mente ai problemi del vivere in una famiglia allargata. Per me vince l’amore e per voi?
Vivere in una famiglia allargata è difficile e comporta problemi e ansie anche dove, per chi la vede dall’esterno, non ce ne sarebbe bisogno. Ricevo questa mail da un’amica della nostra fanpage e la pubblico volentieri.
Il figlio del mio compagno tra un paio di settimane farà la sua prima comunione, il mio compagno è separato e la madre ovviamente ci sarà… E’ giusto ke io segga al banco dei genitori di fianco a lui? Lei non sta con nessuno, non ha un compagno quindi sarà sola.
Quando si parla di rapporti pseudo-parentali in una famiglia atipica, raramente si parte dal centro dei problemi: un bambino che fa la prima comunione dovrebbe essere abbastanza grande per dire la sua. Voglio dire, voi che rapporto avete? Sei presente nella sua vita e lo ami in quanto figlio della persona che ami? Lo prendi per mani, sai in che posizione preferisce dormire, sai quello che odia mangiare? Il problema non si pone. Dovresti sentirti in difficoltà perché la madre non ha un compagno? Non è un delitto se suo padre si è rifatto una vita… Anzi, se sapete come gestire la cosa questo bambino vivrà in un clima d’amore ancora più grande. Ve lo dice una che, porca miseria, in una famiglia allargata ci è cresciuta e guarda caso si è ritrovata pure ad averne una a sua volta.
Mi piacerebbe sapere, quindi, chi è il problema? La madre, il bambino, il prete, la gente che giudica senza sapere? Io posso dire che non mi perdonerò mai per non essere andata in ospedale dal figlio del mio compagno, solo perché “non sarebbe stato bene”… Sicuramente lui avrà pensato che non mi interessasse niente. Se tornassi indietro, mi fiderei del mio istinto di donna e farei unicamente ciò che mi dice riguardo al benessere del bambino... Il vostro, cosa direbbe?
